Silenzio, paura e, infine, una verità amara. La storia del volo American Airlines 587 è un capitolo tragico e complesso nella storia di New York, avvenuto in un momento in cui la città era già in ginocchio.
Ecco la storia del volo American Airlines 587, schiantatosi due mesi dopo gli attentati dell'11 settembre 2001.
La mattina del 12 novembre 2001, solo due mesi dopo la distruzione delle Torri Gemelle, l'America era ancora avvolta in un velo di paura. Alle 9:14 EST, l'Airbus A300-600 del volo 587 dell'American Airlines decollò dall'Aeroporto Internazionale John F. Kennedy di New York, diretto a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. A bordo c'erano 260 persone: 251 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio.
Poco dopo il decollo, sopra il quartiere residenziale di Belle Harbor, nel Queens, avvenne l'impensabile. Alle 9:16:14 EST, l'aereo si schiantò al suolo, distruggendo diverse case tra Newport Avenue e Beach 131st Street.
A New York scattò immediatamente l'allarme terrorismo, facendo temere un nuovo attacco. Tutti i voli vennero bloccati, e ponti e tunnel furono chiusi. Le prime voci parlavano di una bomba a bordo.
Tuttavia, le successive indagini del National Transportation Safety Board (NTSB) smentirono rapidamente l'ipotesi di un atto criminale, poiché non furono trovate tracce di esplosivi. La tragedia aveva una causa tecnica e umana:
Turbolenza di Scia: L'aereo incappò nella turbolenza di scia lasciata da un Boeing 747 della Japan Airlines (Volo 47) decollato poco prima.
Manovre Eccessive: Il primo ufficiale, Sten Molin, rispose alle turbolenze in modo eccessivamente aggressivo, utilizzando i comandi del timone in modo rapido e ripetuto.
Cedimento Strutturale: Queste sollecitazioni estreme sul timone, molto al di sopra dei limiti di progettazione dell'aereo, causarono il distacco completo dello stabilizzatore verticale (la pinna di coda). Senza lo stabilizzatore verticale, l'Airbus divenne ingovernabile, perse entrambi i motori a causa delle forze aerodinamiche, entrò in vite e precipitò.
Gli investigatori dell'NTSB conclusero che la probabile causa dell'incidente fu la perdita di controllo in volo a seguito della separazione dello stabilizzatore verticale, causata dall'uso eccessivo dei comandi del timone da parte del primo ufficiale.
L'incidente provocò un totale di 265 vittime: tutte le 260 persone a bordo dell'aereo (passeggeri ed equipaggio) e cinque persone a terra che furono colpite dallo schianto nella zona residenziale di Belle Harbor.
Tra le vittime a bordo c'era Hilda Yolanda Mayol, che ironicamente era sopravvissuta agli attacchi dell'11 settembre essendo riuscita a fuggire dalla Torre Nord del World Trade Center.
Il volo 587 rimane il secondo incidente aereo più mortale nella storia degli Stati Uniti. Per onorare le vittime, molte delle quali erano di origine dominicana, l'incrocio tra la 181esima Strada e Amsterdam Avenue nel quartiere di Washington Heights, a New York, è stato chiamato "Flight 587 Way".